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Articoli

RICONOSCIMENTO PER LE NUOVE DISCIPLINE SPORTIVE

Ci sono numerose attività sportive che, per quanto praticate da milioni di persone, non sono ufficialmente riconosciute dal sistema sportivo.

Questo mancato riconoscimento, sancito dall’art . 5 del D.lgs. 39/2021, ha un impatto significativo sul trattamento fiscale e sulla possibilità di accedere ai benefici riservati alle discipline sportive ufficialmente riconosciute.

Tuttavia, un’importante svolta è in arrivo.

Grazie al Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche e alle innovazioni regolamentari introdotte, è stato semplificato il processo per ottenere il riconoscimento della natura sportiva delle nuove attività. Questo apre nuove opportunità per ampliare il bacino di associazioni e società sportive, rendendo lo sport accessibile a tutti.


La Riforma Annunciata

Nel recente incontro con gli Enti di Promozione Sportiva, il Ministro per lo Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, ha annunciato un nuovo procedimento per il riconoscimento delle attività sportive non incluse nei programmi delle Federazioni, Discipline Associate o Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI o CIP.
Le modifiche al regolamento consentono di accelerare le procedure, con criteri più inclusivi basati su dimensioni e pratiche territoriali.


Chi può presentare la domanda

Secondo le nuove regole:

  1. 100 associazioni o società sportive attive in almeno 5 regioni o con un minimo di 10.000 iscritti .
  2. Enti di Promozione Sportiva (EPS) , purché coinvolgano almeno 50 associazioni o società sportive con un minimo di 5.000 iscritti.

Iter di Riconoscimento della Natura Sportiva

  1. Presentazione della domanda :
    • Da inoltrare tramite PEC al Dipartimento per lo Sport ( ufficiosport@pec .governo .it ), compilando il modulo B disponibile sul sito istituzionale.
    • La domanda deve descrivere dettagliatamente i caratteri sportivi dell’attività svolta, in conformità alla definizione di sport del d.lgs. 36/2021, includendo regolamenti tecnici e altre informazioni rilevanti.
  2. Esame preliminare:
    • Il Dipartimento verifica la documentazione e può richiedere integrazioni entro 30 giorni. In assenza di risposte, la richiesta è respinta.
  3. Valutazione tecnica :
    • Il Dipartimento consulta il CONI o il CIP per esprimere pareri tecnici sulla disciplina.
  4. Riconoscimento ufficiale:
    • Se approvata, l’attività può essere inclusa tra le discipline riconosciute. In alternativa, l’istanza è sottoposta all’Autorità politica delegata per l’aggiornamento dell’elenco annuale delle discipline sportive.
  5. Pubblicazione e iscrizione al Registro:
    • Una volta pubblicato il riconoscimento sul sito del Dipartimento, le associazioni e società sportive possono richiedere l’iscrizione al Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche , accedendo ai benefici fiscali e contributi riservati.

Vantaggi del Riconoscimento

L’iscrizione al Registro certifica la natura sportiva dell’attività svolta, aprendo l’accesso a:

  • Benefici fiscali.
  • Contributi statali.
  • Regime IVA agevolato.

Conclusioni

Con questa riforma, discipline emergenti, come il Krav Maga, potranno finalmente ottenere il riconoscimento ufficiale, favorendo la crescita delle associazioni sportive e rendendo lo sport sempre più inclusivo.
Un passo avanti verso uno sport di tutti e per tutti.

Di seguito le istruzioni operative ed i modelli di domanda da utilizzare:

A cura del

RIFORMA DELLO SPORT: LAVORO SPORTIVO E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

La Riforma dello sport ha introdotto un quadro normativo organico per il lavoro sportivo, disciplinando figure, aspetti fiscali, previdenziali e assicurativi. Tuttavia, la transizione delle collaborazioni sportive verso il lavoro sportivo ha generato interrogativi sulla compatibilità della nuova qualifica con la condizione specifica di collaboratori già impiegati, in particolare nella Pubblica Amministrazione (PA). Per questi ultimi, il Decreto Legislativo n. 36/2021 e successivi aggiornamenti, tra cui il DL n. 71/2024 , stabiliscono regole precise per equilibrare le esigenze di tutela e trasparenza con i doveri del dipendente pubblico.


Lavoro Sportivo e Pubblica Amministrazione

I dipendenti pubblici, inclusi coloro impiegati presso amministrazioni centrali e locali, possono collaborare con enti e società sportive dilettantistiche, federazioni nazionali, discipline associate e altri organismi sportivi purché:

  • Le attività sportive si svolgono fuori dall’orario di lavoro .
  • Vengano rispettati gli obblighi di servizio previsti dal rapporto di lavoro principale.

Procedura per Collaborazioni Sportive

Secondo l’ art. 25, comma 6, D.Lgs. 36/2021 , le collaborazioni sportive possono assumere due forme principali:

  1. Volontariato sportivo : Richiede solo una comunicazione preventiva all’amministrazione di appartenenza.
  2. Lavoro sportivo retribuito : Richiede una richiesta di autorizzazione che deve essere valutata dall’amministrazione entro 30 giorni (silenzio-assenso in caso di mancata risposta).

Esonero per Compensi sotto i 5.000 Euro

Grazie al DL n. 71/2024 , convertito in legge n. 106/2024, i dipendenti pubblici non sono tenuti a richiedere l’autorizzazione per collaborazioni sportive con compensi annui inferiori a 5.000 euro . In questi casi è sufficiente inviare una comunicazione preventiva.


Parametri per l’Autorizzazione

L’autorizzazione per il lavoro sportivo retribuito segue criteri precisi definiti nel DPCM 10 novembre 2023 , tra cui:

  1. Assenza di conflitti di interesse :
    • L’attività non deve compromettere l’imparzialità del dipendente né interferire con le sue funzioni.
  2. Conformità agli obblighi d’ufficio :
    • Le attività sportive devono essere svolte fuori dall’orario di lavoro e senza pregiudicare le funzioni amministrative.
  3. Limiti temporali :
    • Per i dipendenti a tempo pieno, l’attività sportiva non deve superare il 50% dell’orario settimanale previsto dal contratto collettivo.

Specificità per il Personale Militare

Il personale militare (Forze Armate, Carabinieri, Guardia di Finanza) deve osservare le regole aggiuntive previste dalla circolare di settore:

  • Richiesta di autorizzazione preventiva per rapporti con compenso superiore a 5.000 euro.
  • Attività limitata alla forma di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) “sportiva”.
  • Divieto di svolgere attività sportiva remunerata di tipo subordinato o autonomo diverso dalla co.co.co.

Per un compenso fino a 5.000 euro o per attività di volontariato, è sufficiente una comunicazione preventiva.


Aspetti Fiscali, Previdenziali e Assicurativi

I lavoratori sportivi della PA beneficiano di disposizioni fiscali e previdenziali agevolate:

  1. Trattamento Previdenziale :
    • Iscrizione alla Gestione Separata INPS.
    • Contributi obbligatori solo sulla quota eccedente i 5.000 euro annui.
    • Aliquota previdenziale ridotta del 50% fino al 2027.
  2. Agevolazioni Fiscali :
    • Esenzione fiscale fino a 15.000 euro annui per compenso da lavoro sportivo (art. 36, comma 6, D.Lgs. 36/2021).
  3. Premi Sportivi :
    • Premi fino a 300 euro erogati da CONI, CIP e altri enti sono esenti da ritenute per il periodo d’imposta 2024.

Conclusioni

La riforma del lavoro sportivo cerca di bilanciare tutele e opportunità per i lavoratori sportivi, anche nel contesto della Pubblica Amministrazione. Le nuove regole garantiscono una maggiore flessibilità, pur imponendo procedure chiare per prevenire conflitti di interesse e garantire il rispetto degli obblighi d’ufficio. Le modifiche introdotte, come l’esonero per compenso inferiore a 5.000 euro, semplificano il quadro operativo, rendendo più agevole l’accesso al lavoro sportivo per i dipendenti pubblici.

 

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I RIMBORSI FORFETTARI AI VOLONTARI SPORTIVI

Il Decreto Legge n. 71/2024 introduce importanti modifiche per i rimborsi ai volontari sportivi, aumentando l’importo massimo mensile e aggiungendo nuovi obblighi di comunicazione e regolamentazione.

Maggiorazione del Rimborso Forfettario

Con il nuovo decreto, i rimborsi forfettari per i volontari sportivi possono arrivare fino a 400 euro mensili, innalzando così la precedente soglia di 150 euro fissata dalla riforma dello sport. Questo incremento offre maggiore flessibilità per le associazioni e società sportive nel sostenere le attività dei volontari.

Nuovi Adempimenti per le Organizzazioni Sportive

Oltre alla maggiore soglia di rimborso, il DL n. 71/2024 introduce specifici requisiti che le organizzazioni sportive devono rispettare:

  1. Delibera Preventiva : L’ente, l’organizzazione o la società sportiva deve adottare una delibera che regolamenta le spese e le attività rimborsabili. Queste spese devono essere direttamente legate a manifestazioni o eventi sportivi ufficiali riconosciuti.
  2. Comunicazione dei Rimborsi Erogati : Entro la fine del mese successivo al trimestre in cui le prestazioni sono state effettuate, i nominativi dei volontari e gli importi erogati devono essere comunicati tramite il RASD. Questi dati saranno disponibili per controlli da parte di INPS, INAIL e INL.

Rimborso Esteso Anche per Attività nel Comune di Residenza

A differenza della normativa precedente, che limitava i rimborsi per le spese sostenute fuori dal Comune di residenza (come vitto, alloggio, viaggio e trasporto), ora i rimborsi forfettari sono riconosciuti anche per le attività svolte nel Comune di residenza del volontario.

Considerazioni Fiscali

Pur non concorrendo alla formazione del reddito del percipiente, i rimborsi erogati incideranno sul calcolo dei limiti per il riconoscimento dell’esonero dagli obblighi contributivi e fiscali, fissati rispettivamente a 5.000 euro per i contributi e a 15.000 euro per le imposte sui redditi.

Queste nuove regole mirano a dare un maggiore supporto economico ai volontari sportivi, pur mantenendo un rigoroso controllo delle attività di rimborso e dei flussi finanziari, per una gestione più trasparente ed efficiente.

 

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