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Articoli

Obbligo di pubblicazione dei contributi pubblici al non profit entro il 30 giugno 2025

Anche per il 2025, gli enti non profit che nell’anno precedente hanno ricevuto risorse pubbliche pari o superiori a 10.000 euro devono rispettare l’obbligo di pubblicazione di tali contributi entro il 30 giugno. L’adempimento è regolato dalla Legge 124/2017, come modificata dal Decreto Crescita (DL 34/2019), e riguarda la trasparenza dei rapporti tra il pubblico e il privato sociale.

Chi è soggetto all’obbligo?

L’obbligo interessa principalmente:

  • Associazioni, fondazioni e Onlus
  • Cooperative sociali (soprattutto quelle che operano a favore di cittadini stranieri)
  • Imprese sociali
  • Società con bilanci pubblicamente finanziati
  • Associazioni di protezione ambientale e dei consumatori

Anche gli enti del Terzo Settore (ETS), pur soggetti già a obblighi di trasparenza, rientrano nel perimetro della norma fino all’entrata in vigore del nuovo regime fiscale, prevista per il 1° gennaio 2026.

Quando scatta l’obbligo?

La pubblicazione è obbligatoria quando l’ente ha ricevuto contributi pubblici pari o superiori a 10.000 euro nel corso dell’esercizio 2024. Si devono considerare solo i contributi effettivamente incassati e non quelli solo deliberati o promessi.

Cosa rientra nel conteggio?

Si devono includere:

  • Sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti pubblici in denaro o in natura
  • Contributi non aventi carattere generale, né corrispettivo, retributivo o risarcitorio

Non rientrano nel conteggio:

  • Il 5 per mille (in quanto considerato contributo di carattere generale)
  • Corrispettivi per prestazioni commerciali o risarcimenti

Come vanno pubblicati i dati?

I dati devono essere chiari e comprensibili e includere:

  • Denominazione e codice fiscale del beneficiario
  • Ente pubblico erogante
  • Somma ricevuta
  • Data di incasso
  • Causale (es. liberalità, progetto specifico)

Le cooperative sociali che operano con stranieri devono anche pubblicare trimestralmente i soggetti a cui erogano risorse per servizi di integrazione e assistenza.

Dove pubblicare?

  • Sul sito internet dell’ente
  • In alternativa, su una pagina Facebook ufficiale
  • In mancanza, sul sito della rete associativa di appartenenza

Le società e le imprese sociali in forma societaria devono invece includere le informazioni nella nota integrativa del bilancio.

Sanzioni in caso di mancata pubblicazione

Il mancato adempimento comporta:

  • Sanzione pecuniaria pari all’1% delle somme ricevute (minimo 2.000 euro)
  • Obbligo di pubblicazione tardiva
  • In caso di inadempienza dopo 90 giorni, obbligo di restituzione integrale delle somme

Raccomandazioni finali

È buona prassi mantenere accessibili anche i rendiconti degli anni precedenti, creando una sezione dedicata sul proprio sito o portale.

L’adempimento è fondamentale per la trasparenza e la credibilità degli enti non profit nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione e con la cittadinanza.

A cura del

CENTRO STUDI E.S.S.E.

Sport Bonus 2025: al via la prima finestra per il credito d’imposta alle imprese

Apertura: 30 maggio 2025 – Ore 16.00
Scadenza: 30 giugno 2025

Anche per il 2025 torna lo Sport Bonus, la misura di incentivazione fiscale che premia le imprese che decidono di sostenere lo sport pubblico attraverso erogazioni liberali in denaro.

Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025 (Legge 30 dicembre 2024, n. 207, art. 1, comma 246), è stata confermata la possibilità di accedere al credito d’imposta del 65% per gli interventi di manutenzione, restauro o nuova realizzazione di impianti sportivi pubblici.


Chi può accedere e per quali interventi

Possono presentare domanda esclusivamente le imprese, le quali possono ottenere:

  • un credito d’imposta pari al 65% dell’importo donato;

  • usufruibile in tre quote annuali di pari importo;

  • nel limite massimo del 10 per mille dei ricavi registrati nel 2024.

Il contributo può essere destinato a soggetti pubblici titolari o gestori di impianti sportivi per:

  • Interventi di manutenzione straordinaria e restauro;

  • Costruzione di nuovi impianti sportivi pubblici.


Tempistiche e modalità

Il procedimento è disciplinato dal D.P.C.M. 30 aprile 2019, e si articola in due finestre temporali:

  • 1ª finestra: dal 30 maggio al 30 giugno 2025

  • 2ª finestra: dal 15 ottobre al 14 novembre 2025

Durante ciascuna finestra, le imprese avranno 30 giorni di tempo per presentare online la domanda di ammissione al procedimento.

Una volta ricevuta l’autorizzazione, sarà possibile effettuare l’erogazione liberale. Il Dipartimento per lo sport, in seguito alla certificazione dell’avvenuto versamento da parte del soggetto beneficiario, autorizzerà formalmente l’impresa a usufruire del credito, notificandolo anche all’Agenzia delle Entrate.


Plafond e limiti

Il tetto massimo complessivo di credito d’imposta concedibile a livello nazionale è pari a 10 milioni di euro per il 2025.


Perché partecipare

Lo Sport Bonus rappresenta un’opportunità concreta di responsabilità sociale per le imprese, con un ritorno fiscale vantaggioso e un impatto tangibile sul benessere collettivo. Investire nello sport pubblico significa contribuire alla crescita sostenibile e alla coesione sociale dei territori.

A cura del

CENTRO STUDI E.S.S.E.

Disabilità: al via le domande per il Fondo da 20 milioni destinato agli Enti del Terzo Settore

Dal 5 maggio al 3 luglio 2025, gli enti del Terzo Settore potranno presentare progetti per promuovere inclusione, accessibilità e sostegno alle persone con disabilità, accedendo così al nuovo Fondo da 20 milioni di euro stanziato dallo Stato.

Si tratta di un’iniziativa prevista dall’art. 1, comma 213, lettera h) della Legge 30 dicembre 2023, n. 213, che riconosce il valore dei progetti con impatto nazionale o territoriale in favore delle persone con disabilità.

🏛️ Un Fondo per l’Inclusione

Il finanziamento è parte del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, istituito ai sensi dell’art. 1, comma 210 della stessa legge. La misura è stata formalmente attuata tramite il decreto del Ministro per le Disabilità, emanato di concerto con il Ministero dell’Economia e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in data 8 gennaio 2025.

🎯 Chi può partecipare e per cosa

Gli enti interessati dovranno presentare progetti sperimentali che rientrino in una o più attività di interesse generale, come previsto dall’art. 5 del Codice del Terzo Settore (D.lgs. 117/2017).

Le iniziative dovranno avere un impatto concreto in termini di inclusione sociale e miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità.

📅 Tempistiche e modalità di invio

  • Apertura candidature: 5 maggio 2025 (incluso)

  • Scadenza: 3 luglio 2025

  • Modalità di invio: esclusivamente tramite PEC all’indirizzo:
    📧 AvvisoETSdisabilita@pec.governo.it

I progetti dovranno essere inviati utilizzando la modulistica allegata all’avviso pubblico, pena l’irricevibilità della domanda.


🔎 Per gli enti del Terzo Settore si tratta di un’opportunità concreta per fare la differenza, proponendo soluzioni innovative e inclusive a livello locale o nazionale.

➡️ Preparati ora:  Definisci il tuo progetto, contattaci e partecipa!

Comitati e Terzo Settore: via libera all’iscrizione nel RUNTS, anche con personalità giuridica

Con la circolare n. 5 del 26 marzo 2025, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha chiarito ufficialmente che anche i comitati, con o senza personalità giuridica, possono acquisire la qualifica di enti del Terzo settore (ETS), iscrivendosi al Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS).

Si tratta di un importante riconoscimento che apre nuove opportunità organizzative e fiscali per molte realtà attive a livello civico e sociale.


Comitati privi di personalità giuridica: l’iscrizione è possibile

Il Ministero ha ribadito che i comitati disciplinati dagli articoli 39-42 del Codice Civile – in quanto soggetti giuridici autonomi – possono pienamente rientrare nella definizione di ETS prevista dall’art. 4 del Codice del Terzo Settore, ossia tra gli “altri enti di carattere privato diversi dalle società, senza fine di lucro”.

Questa inclusione consente anche ai comitati non riconosciuti di iscriversi al RUNTS, nella sezione g), dedicata appunto agli “altri enti del Terzo settore”.

📌 Nota importante: Le altre sezioni del RUNTS (Odv, Aps, enti filantropici, Soms) sono riservate a forme giuridiche specifiche (associazioni, fondazioni, cooperative), quindi non compatibili con la natura di comitato.


🏛 Anche i comitati con personalità giuridica possono entrare nel RUNTS

Il vero nodo interpretativo affrontato dalla circolare riguarda i comitati già dotati di personalità giuridica: l’art. 22 del Codice del Terzo Settore, che disciplina il procedimento per ottenere la personalità giuridica da ETS, fa riferimento esplicito solo a associazioni e fondazioni.

Tuttavia, il Ministero chiarisce che:

  • La personalità giuridica può essere riconosciuta anche ai comitati (come previsto dall’art. 41 del Codice Civile).

  • Escluderli dal RUNTS significherebbe violare i principi di eguaglianza formale e libertà associativa (come sancito anche dalla Corte Costituzionale, sentenza n. 185/2018).

Pertanto:

  • I comitati già riconosciuti possono iscriversi al RUNTS.

  • I comitati non riconosciuti possono ottenere la personalità giuridica attraverso l’iscrizione al RUNTS, con la procedura prevista all’art. 22 del Codice del Terzo Settore.


💶 Patrimonio minimo richiesto: 30.000 euro

La circolare suggerisce di applicare ai comitati che chiedono la personalità giuridica lo stesso requisito patrimoniale previsto per le fondazioni ETS: 30.000 euro.
Questo per la natura stessa del comitato, che si fonda su una gestione autonoma di fondi destinati al raggiungimento di uno scopo specifico.


🔁 Cosa succede ai fondi in caso di scioglimento o obiettivi irraggiungibili

Il Ministero interviene anche su un tema delicato: la devoluzione dei fondi dei comitati.
L’art. 42 del Codice Civile prevede che, in caso di impossibilità a realizzare lo scopo o in presenza di fondi residui, la destinazione di tali somme venga stabilita da un’autorità pubblica.

La circolare stabilisce che:

  • Se non diversamente previsto nello statuto del comitato, il compito di definire la destinazione dei fondi spetta al competente ufficio territoriale del RUNTS.


🧭 In sintesi: cosa può fare oggi un comitato

✔️ Iscriversi al RUNTS come “Altro ente del Terzo settore” (sezione g)
✔️ Richiedere (o mantenere) la personalità giuridica secondo l’art. 22 del Codice del Terzo Settore
✔️ Accedere al regime giuridico e fiscale previsto per gli ETS
✔️ Gestire i fondi secondo le regole di trasparenza e responsabilità del Terzo settore


📝 Conclusione

Con questa circolare, il Ministero apre le porte del Terzo settore anche ai comitati, fornendo loro strumenti di riconoscimento, trasparenza e continuità giuridica. Una scelta che valorizza anche le forme organizzative più leggere, ma non per questo meno capaci di produrre impatto sociale.

Se sei parte di un comitato e vuoi sapere come accedere al RUNTS, contattaci: possiamo accompagnarti passo dopo passo nel percorso di trasformazione in ETS.

FONDI PER PROGETTI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL TERZO SETTORE

🎯 Opportunità da Non Perdere!

💡 2.500.000 euro disponibili per Odv, Aps e Fondazioni del Terzo Settore!
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato l’Avviso 3/2024, che mette a disposizione importanti risorse per progetti innovativi nel campo dell’Intelligenza Artificiale (IA), con l’obiettivo di promuoverne un uso etico, sicuro e inclusivo.

👉 Chi può partecipare?
Organizzazioni di Volontariato (Odv), Associazioni di Promozione Sociale (Aps) e Fondazioni regolarmente iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts), anche in partenariato o tramite reti associative.

📌 Settori di intervento prioritari:

  • 🏥 Salute e Benessere: uso etico dell’IA per migliorare la qualità della vita.
  • 📚 Educazione di Qualità: iniziative per un uso consapevole delle tecnologie da parte di giovani e famiglie.
  • 🚺 Uguaglianza di Genere: programmi per promuovere le competenze digitali tra le giovani donne.
  • 📈 Crescita Economica: formazione sull’IA per favorire l’occupazione giovanile.

🔍 Dettagli dei Finanziamenti:

  • Importi finanziabili per progetto: da 250.000 a 600.000 euro.
  • Copertura fino all’80% dei costi per Odv e Aps, e al 50% per le Fondazioni.
  • Cofinanziamento richiesto: almeno 20% per Odv e Aps, 50% per le Fondazioni.

🗓️ Scadenze:
Le domande devono essere presentate online tramite la piattaforma del Ministero dalle ore 12:00 del 29 gennaio 2025 fino alle 16:00 del 4 marzo 2025.

📄 Modulistica disponibile:
La documentazione necessaria include la domanda di ammissione, le dichiarazioni di partenariato, la scheda anagrafica dei soggetti proponenti, il piano finanziario e altri allegati utili per completare l’iter di presentazione.

🔔 Non perdere questa opportunità!
I progetti approvati contribuiranno a innovare il Terzo Settore, integrando l’IA in modo sicuro e consapevole per il bene della collettività.

Legge di Bilancio 2025: Le Principali Novità per il Terzo Settore

Il 30 dicembre 2024 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge di Bilancio 2025 (legge n. 207/2024), introducendo rilevanti novità in materia di fisco, lavoro, pensioni, sociale e Terzo Settore . Tuttavia, questa manovra ha sollevato non poche preoccupazioni per la mancata attenzione dedicata agli enti non profit.

Vediamo nel dettaglio le principali novità ei cambiamenti che coinvolgono il Terzo Settore.


1️⃣ Mancata Proroga dei Fondi per il 5 per Mille e la Povertà Educativa

Una delle criticità più significative riguarda il mancato incremento del tetto del 5 per mille . Negli ultimi due anni, il superamento del limite massimo ha comportato una riduzione degli importi destinati agli enti beneficiari.

Inoltre, non è stato rifinanziato il Fondo di contrasto alla povertà educativa , che ha sostenuto negli anni progetti per oltre 500.000 bambini grazie all’impresa sociale “Con i Bambini”. Questa scelta potrebbe avere gravi ripercussioni sul futuro delle iniziative educative.


2️⃣ Nuovi Controlli e Spending Review per gli ETS

Dal 2025, anche gli Enti del Terzo Settore (ETS) saranno soggetti a controlli sulla spesa e alle stesse regole di spending review applicate agli enti pubblici. Questa misura, introdotta nei commi 857-858 della legge di bilancio, prevede che gli enti beneficiari di contributi significativi da parte dello Stato siano sottoposti a verifiche per assicurare il corretto utilizzo dei fondi.


3️⃣ Interventi a Sostegno del Sociale: Povertà Alimentare e Diritto all’Abitare

Tra le misure positive:

Fondo per la distribuzione di derrate alimentari incrementato di 50 milioni di euro dal 2025.
Carta “Dedicata a Te” rifinanziata con 500 milioni di euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità.
✅ Rifinanziato il Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli con 10 milioni di euro per il 2025 e 20 milioni di euro per il 2026.


4️⃣ Formazione, Lavoro e Inclusione

La legge prevede:

📌 La possibilità per le Regioni di destinare le risorse del Programma GOL anche alla formazione attivata dalle imprese.
📌 Modifiche ai requisiti per accedere all’ Assegno di inclusione e al Supporto per la formazione e il lavoro .
📌 Istituzione di un Fondo per il sostegno delle attività educative formali e non formali , con 10,5 milioni di euro fino al 2027.


5️⃣ Misure Contro la Violenza sulle Donne

A partire dal 2025, è previsto un incremento di 4 milioni di euro del Fondo per i diritti e le pari opportunità per finanziare interventi a favore delle donne vittime di violenza.


6️⃣ Disabilità e Assistenza Socio-Sanitaria

Previsti diversi interventi per il supporto delle persone con disabilità:

  • Autorizzazione all’INPS per incarichi professionali di medici, psicologi e assistenti sociali con uno stanziamento di 16 milioni di euro per il 2025 .
  • Incremento di 4 milioni di euro per le spese di funzionamento legato alla riforma della disabilità.
  • Istituzione di un Fondo per il riconoscimento del valore del caregiver familiare .

Inoltre, sono previsti contributi per progetti di integrazione delle persone con disabilità attraverso lo sport.


7️⃣ Sostegno allo Sport e Aggiornamento dei LEA

📌 Istituzione del fondo “ Dote per la famiglia ” con 30 milioni di euro per contributi a sostegno delle attività sportive per minori tra i 6 ei 14 anni.
📌 Aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) con 50 milioni di euro annui.


8️⃣ Fondo per il Sostegno agli Oratori

Istituito un Fondo per il sostegno e la valorizzazione degli oratori , con una dotazione di 500.000 euro annui fino al 2027, per riconoscere il loro ruolo educativo e sociale nelle comunità locali.


9️⃣ Rigenerazione Urbana e Beni Confiscati

Rivolti soprattutto ai Comuni siciliani, previsti:

  • Riduzioni dei fondi per la rigenerazione urbana .
  • Contributi per il recupero dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata con 1 milione di euro annuo per il 2026 e 2027.

10️⃣ Limiti e Controlli sui Contributi agli Enti Privati

A partire dal 2025, gli enti privati ​​che riceveranno contributi pubblici dovranno rispettare i limiti di spesa in linea con quelli previsti per gli enti pubblici. I controlli saranno eseguiti dagli organi di vigilanza già costituiti o da costituire.


COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: PROROGA DEL REGIME DI ESENZIONE IVA

Con il comunicato stampa n.107 del 9/12/2024, il Consiglio dei Ministri, ha comunicato la proroga al 10 gennaio 2026 il termine a decorrere dal quale trova applicazione il nuovo regime di esenzione IVA per le operazioni realizzate dagli enti associativi di cui all’articolo 5, comma 15 -quater del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146.

Un importante respiro di sollievo per il mondo del terzo settore e dello sport dilettantistico che adesso avranno un anno di tempo in più per adeguarsi alla nuova normativa che avrebbe portato ad un notevole aggravio di tempo e denaro per i maggiori adempimenti contabili e fiscali richiesti.

A cura del

PROROGA REGIME IVA ENTI NON COMMERCIALI: LE DICHIARAZIONI DEL VICEMINISTRO LEO

Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo , ha recentemente annunciato la volontà del governo di prorogare l’entrata in vigore del passaggio dall’attuale regime di esclusione IVA al nuovo regime di esenzione IVA per gli enti non commerciali, previsto dal 1° gennaio 2025.


Le dichiarazioni di Leo: una proroga per affrontare le critiche

Intervenuto durante l’assemblea della Cia-Agricoltori Italiani , Leo ha sottolineato la consapevolezza del governo riguardo alle difficoltà che questo cambiamento normativo comporta:

“Dal primo gennaio 2025 si deve passare dall’esclusione all’esenzione IVA. Questo crea dei problemi e ne siamo consapevoli. Per questo, nella prossima legge di bilancio, vogliamo prorogare l’ambito di applicazione, lasciando in vigore il meccanismo di esclusione per il 2025.”

Il viceministro ha aggiunto che l’obiettivo è fissare dei limiti chiari entro i quali gli enti non commerciali potranno continuare a beneficiare dell’esclusione IVA, mentre il governo avvierà un dialogo con l’Unione Europea per trovare una soluzione condivisa.


Il ruolo chiave dell’UE e del vicepresidente Fitto

Leo ha evidenziato come la questione dell’IVA sia profondamente legata alle regole comunitarie, essendo un tributo armonizzato a livello europeo. La normativa impone il passaggio dall’esclusione all’esenzione IVA per gli enti non commerciali, ma questo cambiamento è stato oggetto di procedura di infrazione da parte dell’UE , che hanno spinto il legislatore italiano ad adeguarsi.

Per cercare di mitigare l’impatto su enti fondamentali del Terzo Settore, il viceministro ha posto l’accento sul ruolo strategico del vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto , che potrebbe lavorare a Bruxelles per garantire maggiore flessibilità per l’Italia:

“Fitto avrà un ruolo fondamentale. La sua presenza può essere determinante per spiegare all’UE che, entro determinati tetti, possiamo rimanere nell’ambito dell’esclusione IVA, soprattutto per quegli enti che voi rappresentate.”


Esclusione ed esenzione IVA: una transizione complessa

Il passaggio dall’esclusione all’esenzione IVA non è solo un cambiamento tecnico, ma ha implicazioni significative:

  • Esclusione IVA: le operazioni non rientrano nel campo di applicazione dell’IVA, semplificando notevolmente gli adempimenti.
  • Esenzione IVA: il soggetto diventa IVA passiva, con l’obbligo di registrazione e rendicontazione, ma senza possibilità di detrarre l’imposta sugli acquisti.

Leo ha spiegato che questa transizione porterà maggiore complessità gestionale per gli enti non commerciali, già gravati da procedura amministrativa. Tuttavia, la proroga permetterebbe di avere più tempo per adattarsi e negoziare a livello comunitario.


Prospettive future

Il governo italiano mira a:

  1. Prorogare il regime di esclusione IVA al 2025, come misura transitoria.
  2. Dialogare con l’UE per ottenere maggiore flessibilità, anche attraverso il lavoro del vicepresidente Fitto.
  3. Definire criteri chiari per mantenere l’esclusione IVA, almeno per alcune categorie di enti non commerciali.

Questa proroga rappresenta un’opportunità cruciale per il Terzo Settore, permettendo agli enti di prepararsi al meglio e al governo di negoziare un approccio più equilibrato con l’Unione Europea.

 

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CHIARIMENTI DEL MINISTERO DEL LAVORO SUI REQUISITI MINIMI DEL PATRIMONIO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali , tramite la nota n. 15849 del 19 novembre 2024, ha fornito un importante parere riguardo l’idoneità di un patrimonio costituito prevalentemente da apporti in opere e servizi ai fini del riconoscimento della personalità giuridica attraverso l’iscrizione nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts) .


Il Contesto Normativo

L’ articolo 22, comma 4 del Codice del Terzo Settore (CTS) valutare che il patrimonio minimo richiesto per il riconoscimento della personalità giuridica deve essere composto da:

  • Somme liquide e disponibili : almeno 15.000 euro per le associazioni e 30.000 euro per le fondazioni; oppure
  • Beni diversi dal denaro, purché conformi ai requisiti previsti dalla normativa.

Tuttavia, secondo l’interpretazione prevalente, opere, servizi e crediti non sono considerati beni idonei per costituire il patrimonio minimo. Questi non sarebbero facilmente monetizzabili, compromettendo la tutela necessaria per enti che perseguono il bene comune , anziché l’interesse privato dei soci.


Cosa non può costituire patrimonio minimo

Gli esperti e il Consiglio Nazionale del Notariato (CNN) hanno precisato che il patrimonio minimo non può includere :

  • Prestazioni di opera o di servizi, anche se garantite da fidejussione o polizza assicurativa;
  • Crediti, poiché non soddisfano i requisiti di garanzia richiesti per la costituzione di un ente del Terzo Settore.

Secondo l’interpretazione dell’art. 22 CTS e dell’art. 810 del Codice Civile, solo i beni materiali e immateriali (es. brevetti e marchi) possono essere considerati validi elementi patrimoniali.


Responsabilità del Notaio

Il notaio svolge un ruolo chiave nella verifica della sussistenza dei requisiti patrimoniali:

  1. Valutazione preliminare: Prima di depositare l’istanza di iscrizione al Runts, il notaio deve accertare che il patrimonio
  2. Comunicazione di eventuali irregolarità: In caso di mancato rispetto dei requisiti, il notaio può rifiutare il deposito, informando i committenti.
  3. Interlocuzione con l’Ufficio del Runts: L’ufficio può segnalare al notaio eventuali dubbi sul patrimonio minimo, ma attenderà a quest’ultimo decidere se procedere.

Verifica e monitoraggio del patrimonio minimo

Anche dopo il riconoscimento della personalità giuridica, l’ufficio del Runts mantiene la facoltà di:

  • Controllare la regolarità del patrimonio minimo.
  • Richiedere la ricostituzione del patrimonio, qualora scenda al di sotto delle soglie di legge.
  • Pretendere che eventuali incrementi siano effettuati in denaro o in beni adeguatamente periziati , escludendo il ricorso ad apporti in opere o servizi.

Conclusioni

Il patrimonio minimo degli Enti del Terzo Settore deve rappresentare una garanzia effettiva per le finalità di interesse generale che tali enti perseguono. Apporti non monetizzabili, come opere o servizi, sono esclusi per preservare la solidità patrimoniale e la tutela degli interessi collettivi.

Questa interpretazione, ribadita dal Ministero, sottolinea l’importanza di una gestione trasparente e conforme alla normativa per tutti gli enti che mirano al riconoscimento della personalità giuridica.

 

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OBBLIGO DELLA NOMINA DEL RESPONSABILE PER LA TUTELA DEI MINORI NELLE ASD/SSD

Il conto alla rovescia è iniziato!

Entro il 31 dicembre 2024 , tutte le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e le società sportive dilettantistiche (SSD) dovranno adeguarsi all’obbligo di nomina del Responsabile per la Tutela dei Minori  (Safeguarding), una figura centrale per la tutela dei minori contro abusi, violenze e discriminazioni. Questo adempimento, inizialmente previsto per luglio, è stato prorogato dal CONI per garantire una maggiore preparazione degli enti coinvolti.


Cos’è il Safeguarding e perché è obbligatorio?

L’ art. 33, comma 6, del D.Lgs. N. 36/2021 introduce l’obbligo per ASD e SSD di dotarsi di un Responsabile Safeguarding, una figura che garantisce la sicurezza dei minori in ambito sportivo. Questo ruolo si collega strettamente all’adozione dei Modelli Organizzativi di Gestione e Controllo (MOGC), un altro pilastro della riforma dello sport.

Obiettivo della Salvaguardia:

  • Ricevere e gestire segnalazioni di abusi, violenze o discriminazioni.
  • Adottare misure preventive per proteggere i minori coinvolti nelle attività sportive.

Requisiti del Responsabile per la Tutela dei Minori

Questa figura deve garantire:

  1. Indipendenza e terzietà: preferibilmente esterna all’organizzazione, per evitare conflitti di interesse.
  2. Competenze multidisciplinari : educative, psicologiche, relazionali e giuridiche.
  3. Certificazione giudiziale : deposito del certificato penale presso l’ente sportivo.

Durata dell’incarico: 4 anni dalla nomina.


Funzioni principali del Responsabile Safeguarding

  1. Monitoraggio : supervisionare situazioni di rischio e garantire il rispetto delle regole.
  2. Ricezione delle segnalazioni : gestire e indirizzare eventuali comunicazioni riservate relative a comportamenti lesivi.
  3. Collegamento con enti affilianti : collaborare con il

Ogni ASD e SSD deve inoltre predisporre:

  • Un codice di condotta interno con procedura di segnalazione chiare e rapide.
  • Strumenti per garantire la riservatezza delle comunicazioni.

Scadenza ed effetti

Dal 1° gennaio 2025 , il mancato adempimento comporterà:

  • Sanzioni amministrative.
  • Revoca dell’affiliazione da parte delle federazioni sportive di riferimento.

La nomina dovrà essere resa pubblica:

  • Sul sito ufficiale dell’organizzazione sportiva.
  • Con affissione presso la sede dell’ente.
  • Comunicata all’ente sportivo di affiliazione.

MOGC e Safeguarding: un legame stretto

I Modelli Organizzativi di Gestione e Controllo (MOGC), già obbligatori per il 31 agosto 2024, sono fondamentali per garantire una gestione adeguata:

  • Definiscono diritti e doveri dei tesserati.
  • Stabiliscono procedure di nomina e funzioni del Responsabile Safeguarding.
  • Dettagliano il sistema di segnalazione e gestione dei rischi.

Questi modelli rappresentano uno strumento essenziale per la prevenzione e la gestione di abusi e discriminazioni.


Punti critici: in attesa del decreto attuativo

L’art. 33 del D.Lgs. n. N. 36/2021 prevede un decreto attuativo che dovrebbe fornire dettagli operativi sugli obblighi per ASD e SSD. Tuttavia, la sua mancata adozione ha portato alla proroga di luglio. Sebbene non vi siano notizie di ulteriori slittamenti, resta fondamentale monitorare eventuali aggiornamenti normativi.


Cosa fare subito?

  1. Nomina del Responsabile Salvaguardia entro il 31 dicembre 2024.
  2. Pubblicazione della nomina e comunicazione agli enti affiliati.
  3. Adeguamento dei MOGC e dei codici di condotta.

Con queste azioni, ASD e SSD potranno garantire un ambiente sportivo sicuro, inclusivo e rispettoso per tutti i tesserati, in particolare per i minori. La tutela è una priorità che non può più essere rimandata.

 

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