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Prorogata al 2036 la disciplina IVA per il Terzo Settore: una decisione che garantisce stabilità e continuità operativa

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la proroga fino al 2036 della disciplina IVA applicabile agli Enti del Terzo Settore, confermando il regime transitorio che tutela associazioni, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale dal pieno assoggettamento all’imposta sul valore aggiunto.

La decisione, resa pubblica attraverso una dichiarazione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, rappresenta un importante passo avanti per il mondo non profit, che potrà continuare a beneficiare di un sistema fiscale più coerente con la propria natura solidaristica.


🔍 Cosa prevedeva la norma originaria

L’articolo 4 del Decreto Legislativo 633/1972 (Decreto IVA), come modificato dal Decreto Legislativo n. 117/2017 – Codice del Terzo Settore, avrebbe dovuto far venire meno, a partire dal 1° gennaio 2026, l’esclusione da IVA per molte operazioni rese da enti non commerciali e associazioni nei confronti dei propri soci o tesserati.

In particolare, la riforma mirava ad allineare la disciplina italiana alle direttive europee, prevedendo che le prestazioni rese verso corrispettivo specifico a favore di associati, iscritti o partecipanti rientrassero a pieno titolo nel campo di applicazione dell’IVA, salvo limitate esenzioni.

Tale impostazione, tuttavia, aveva sollevato forti preoccupazioni nel mondo del Terzo Settore, in quanto avrebbe comportato:

  • un significativo aggravio burocratico e amministrativo per associazioni di piccole e medie dimensioni;

  • la perdita di competitività rispetto alle imprese commerciali;

  • un rischio di riduzione delle attività sociali e culturali rivolte ai cittadini.


🧩 La proroga e il confronto con l’Europa

Il Governo italiano ha avviato nei mesi scorsi un dialogo con la Commissione Europea, al fine di ottenere una deroga pluriennale alle regole comunitarie in materia di IVA, riconoscendo la specificità delle prestazioni rese dagli enti del Terzo Settore.

Il confronto si è concluso positivamente, permettendo di estendere il regime agevolato fino al 31 dicembre 2036.
Come ha sottolineato il Sottosegretario Mantovano, questa misura “assicura la necessaria continuità operativa e la semplificazione degli adempimenti burocratici per una vasta platea di associazioni, tutelando efficacemente la loro missione sociale”.


⚖️ Una proroga che vale come riconoscimento politico e sociale

Afferma il Presidente della Rete Associativa E.S.S.E. Massimo di Mauro: “La proroga rappresenta un atto di riconoscimento della funzione pubblica e solidaristica del Terzo Settore, che svolge un ruolo insostituibile nel sistema di welfare partecipato e nella promozione della cittadinanza attiva.

In assenza di questo intervento, dal 2026 migliaia di enti si sarebbero trovati a dover applicare l’IVA su quote associative, corsi, attività culturali, sportive o ricreative rivolte ai propri soci, con un impatto economico potenzialmente devastante.

La proroga dunque non è solo una misura fiscale, ma un segnale politico forte: il riconoscimento del valore economico e sociale generato dal Terzo Settore italiano, capace di integrare pubblico e privato nella realizzazione di servizi di interesse generale.”


🧭 Prospettive future

Il Governo ha espresso l’intenzione di utilizzare i prossimi anni per costruire, insieme alle rappresentanze del Terzo Settore e agli organismi europei, una disciplina definitiva e strutturale, che concili le esigenze di trasparenza e di equità fiscale con la tutela delle finalità solidaristiche degli enti.

In parallelo, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali continuerà a monitorare l’evoluzione del quadro normativo, anche in vista dell’attuazione completa del regime fiscale degli ETS prevista per il 2026.


💬 In sintesi

“Si è raggiunta una soluzione che garantisce stabilità al Terzo Settore, preservando il suo ruolo essenziale nel tessuto sociale della Nazione” – ha dichiarato il Sottosegretario Mantovano.

A cura del

CENTRO STUDI E.S.S.E.